FARINA DI CECI
Ottenuta dalla lavorazione dei ceci separati da quelli per minestre. La lavorazione può essere effettuata su macine in pietra o con mulini a cilindri. Nel caso della prima, la farina è più profumata e sottoposta ad un minore stress (in ¼ di giro della macina, i ceci vengo trasformati in farina). Nel caso della seconda invece, si ha una sensibile riduzione della qualità, ma un costo della farina tendenzialmente minore.
Si impiega per la preparazione di alimenti tipici, come la farinata e la panissa.
FECOLA DI PATATE
E' ottenuta dalle patate fresche, leggermente scottate per favorirne la sbucciatura, tagliate, cotte al vapore, schiacciate, essiccate e macinate. Per l'estrazione degli amidi, così come per quelli del mais, la patata viene ridotta in poltiglia, mentre il mais viene frantumato, ma in entrambi i casi vengono messi a bagno per permettere all'amido di passare all'acqua, poi concentrata per evaporazione, ottenendo la fecola.
Si utilizza per lo più in abbinamento alla farina di frumento, altrimenti associata ad altri amidi nei prodotti per celiaci. E' ideale per migliorare la lievitazione del pane che presenta una crosta umida e per la struttura di alcuni dolci da forno, tipo il pan di Spagna e la torta sabbiosa.
FARINA DI TAPIOCA
La tapioca è la farina ricavata dai tuberi della manioca. Questa pianta, originaria dell'America meridionale, è coltivata per lo più nei Caraibi, in Florida e in Africa. Produce un tubero lungo dai 30 ai 60cm, che contiene una fecola, chiamata tapioca, utilizzabile come la farina dei cereali.
Si presenta sotto forma di sfere bianche che, una vota cotte, prendono una consistenza gelatinosa. Da un punto di vista nutrizionale, è costituita prevalentemente da amido, con tracce di proteine, grassi, fibre e sali minerali.
Si utilizza per addensare creme, salse e per le preparazioni che necessitano di una digeribilità elevata. Si può inoltre utilizzare per la preparazione di creme, prodotti dolciari da forno, biscotti e torte.
FARINA DI QUINOA
La quinoa viene erroneamente considerata un cereale; in realtà fa parte della stessa famiglia degli spinaci e delle barbabietole e non di quella delle graminacee. E' una pianta erbacea annuale originaria del Sud America, coltivata ancora oggi secondo i metodi tradizionali in Bolivia e Perù, ad altezze che vanno dai 1.800 ai 5.000 metri.
I suoi semi, dalla cui coltivazione si ottiene la farina, hanno una forma simile alle lenticchie e un profumo gradevole e intenso, ma devono essere accuratamente puliti prima di essere lavorati per eliminare la saponina, sostanza amara che li protegge dalle aggressioni di uccelli ed insetti.
Ha un contenuto molto elevato di proteine al alto valore biologico (11%) ed un elevato contenuto di carboidrati (60%). E' particolarmente ricca di lisina, potassio, fosforo, magnesio, calcio, selenio, ferro, zinco e rame.
Indicata per zuppe e minestre o per accompagnare carne e verdure. La sua farina viene miscelata al 20-30% con farine che generano glutine (farro, frumento e kamut) per la realizzazione di prodotti da forno, dolci o salati. E' possibile ottenere un pane ricco di vitamine e altri nutrienti.
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